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Recensione di Mikaela Dema - MarteMagazine - gennaio 2011

 

E' l'emozione  che tira le fila del disco di esordio di Linda Maria Bongiovanni intitolato  Les Rêves Poussent Les Voiles, quattordici brani fatti di suono, di musica,

di strumenti, di voce, di parole, ma soprattutto di sensazioni e percezioni che arrivano in un modo o nell'altro più a fondo di quanto ci si aspetterebbe.

Infatti non si può dire che sia un cd di facile ascolto, già dal primo pezzo On Ira si evince una tendenza all'uso della lingua francese a scopi fonici musicali,

anche se poi a leggere i testi o anche solo i titoli delle canzoni, le parole quando ci sono contano e molto, sono vere e proprie poesie, a volte storie come nel caso di Là-bas près de l'océan, ma non sono le sole a parlare. Il pianoforte sembra muoversi con dinamicità in un percorso prestabilito, o meglio un viaggio, non a caso il nome alla canzone strumentale Voyage, che porta l'ascoltatore ad allontanarsi dal suo mondo per seguire l'artista verso un "altrove" a volte onirico, a volte esotico,

a volte, spesso a dir la verità, malinconico, di nuovo il titolo Nostalgie dice molto, fatto di ricordi e di sogni e di fughe. Il violoncello di Alessandra Leardini a volte

si intromette, come nel caso di Un Doux Regard, producendo un effetto che fa affondare l'ascoltatore ancora più dentro la musicalità e la sonorità delle canzoni, così come la voce della compositrice, un po' soffiata, un po' trascinata come una lunga ninna nanna, rende l'atmosfera ancora più nostalgica e riflessiva.

Nonostante parli molto di oceano, di mare, di sabbia, questo è un album che può essere ascoltato in macchina sotto la pioggia autunnale, in un ufficio quando tutti gli altri sono già andati via, nel salone caldo della propria casa prima di andare a dormire, in una stagione qualsiasi, in un posto qualsiasi, ma soprattutto va ascoltato con una predisposizione dell'anima ad aprirsi per lasciarlo entrare senza pensarci troppo, e lasciarsi prendere per muovere qualche passo di danza dentro sé stessi.

Mikaela Dema

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